di Beatrice Silenzi

Diretto dai registi Paul e Chris Weitz, e con un cast giovane e talentuoso – Jason Biggs, Chris Klein, Thomas Ian Nicholas, Eddie Kaye Thomas e Seann William Scott – “American Pie” (anno 1999) è un film divertente e particolare. 

“American Pie” è diventato un grande successo al botteghino e ha generato una lunga saga di sequel e spin-off.
Il film ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età grazie alla sua combinazione di comicità sfrenata, situazioni imbarazzanti e momenti di riflessione sulla crescita e sull’amicizia.

La trama ruota attorno a quattro amici del liceo: Jim, Kevin, Paul e Chris, ossessionati dalla propria verginità che desiderano disperatamente perdere prima del diploma.
Dopo eesere incappati nell’ennesima delusione, decidono di stringere un patto, promettendosi di aiutarsi reciprocamente a raggiungere l’obiettivo entro la fine dell’anno scolastico.

Quello che rende il film unico nel suo genere è il modo in cui affronta temi tabù: il sesso, l’adolescenza. 
Il modo è diretto e spensierato, mentre affronta ansie, insicurezze e quelle pressioni che i ragazzi (soprattutto maschi) affrontano nel loro percorso di crescita, portando sullo schermo situazioni imbarazzanti e divertenti.

La pellicola è ricca di momenti esilaranti e situazioni impreviste. Le avventure di Jim e dei suoi amici si intrecciano con esperienze romantiche e disavventure, creando una commedia scanzonata e divertente.
Ogni protagonista ha peculiarità che li rendono riconoscibili e identificabili per il pubblico: dai goffi tentativi di Jim alle disavventure esilaranti di Stifler, ogni personaggio contribuisce al divertimento generale del film.

La colonna sonora e i riferimenti culturali dell’epoca aggiungono un tocco nostalgico e rendono “American Pie” un ritratto vivido della cultura giovanile degli anni ’90.